Opposizioni e amministrazione si incontreranno sabato 25 per parlare di eventuali soluzioni.
di Elena Moussanet, giornalelavoce del 14/03/2023
“Noi avevamo una struttura che era considerata un gioeillino e adesso la stiamo consegnando così, come se niente fosse”. È su queste note che la consigliera di minoranza di “Insieme per Settimo” Rosa Catenaccio ha cominciato a parlare di uno dei temi “caldi” degli ultimi mesi: la vendita dell’Ospedale Civico di via Santa Cristina 3.
E sì, la vicenda dell’ospedale di Settimo è uno degli esempi lampanti di come la sanità si stia sempre più spostando verso la privatizzazione: i servizi a pagamento sono più efficaci, contano più personale e, soprattutto, sono più veloci.
L’occasione per affrontare il tema è stata la conferenza di presentazione, giovedì 16 marzo, dell’evento che si terrà sabato 25 in sala consiliare a Settimo, organizzato proprio dalla lista civica “Insieme per Settimo” e da Articolo Uno. “Non è colpa del Covid” è il titolo del rendez-vous che avrà luogo sabato prossimo: l’obiettivo è quello di snocciolare i problemi della sanità, sia locale che regionale, e proporre eventuali soluzioni.
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La conferenza di presentazione di giovedì 16, da sinistra: Antonino Pultrone, Rosa Catenaccio e Sergio Bisacca |
“I problemi per prenotare una visita, le liste d’attesa lunghissime e il personale che manca: le criticità legate alla sanità le conosciamo benissimo tutti - afferma Antonino Pultrone, segretario di Insieme per Settimo - il titolo che abbiamo scelto per l’evento non vuole presagire un processo, ma evidenziare il fatto che non è la pandemia il motivo per cui adesso la sanità non funziona”.
Che i default della sanità territoriale non siano legati al Covid è abbastanza evidente. Il lavoro negli ospedali è sempre più pesante, poco remunerato, i tempi d’attesa nel pubblico sono immensi e, da ben prima del 2020, Regione Piemonte è stata responsabile di una programmazione carente nella formazione dei medici che, inevitabilmente, sono sempre meno.
Unendo tutti questi fattori, capire perché sempre più persone scelgano di rivolgersi al privato non è difficile. La vicenda dell’ospedale di Settimo, in questo senso, è esplicativa. La struttura inizialmente era stata pensata per un essere un modello di sperimentazione gestionale tra pubblico e privato; nel 2021, tuttavia, Regione Piemonte avrebbe deciso di porre a fine a questo metodo ritenendolo non funzionale e mettendo di fatto (nel 2022) l’ospedale in vendita.
“Non possiamo allargare le braccia ed essere passivi per questa vendita - dice Sergio Bisacca di Articolo Uno - bisogna prendersi le proprie responsabilità: la nostra Sindaca continua a dire che non vuole che determinati servizi (consultorio, medicina legale, psicologia ed altri, ndr) vadano via, ma cosa sta facendo nel pratico l’amministrazione? Siamo la città più grande, abbiamo 50mila abitanti e l’ospedale ce lo siamo conquistato. Non possiamo perderlo così”.
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Locandina evento del 25 marzo a Settimo Torinese |
“È giunto il momento di alzare la testa e spiegare ai cittadini che cosa sta succedendo, perché ancora non lo hanno capito a pieno - aggiunge Catenaccio - per evitare l’aziendalizzazione della sanità occorre un impiego di soldi pubblici è vero, ma santo cielo la salute è un diritto delle persone. Perché siamo arrivati a questo punto? Questa una domanda fondamentale a cui cercheremo di rispondere: noi da tempo avevamo avvertito che sarebbe successo tutto questo, e adesso è arrivato il momento di proporre delle soluzioni”.
Sabato 25 marzo, dunque, sarà la volta di ascoltarle, queste soluzioni. All’evento, oltre che personale sanitario e medici, sono stati invitati anche consiglieri di maggioranza, assessori settimesi e consiglieri regionali, con la speranza che le idee partorite in sala consiliare possano restituire ai cittadini una sanità pubblica e non privata, in sintesi, la salute come diritto fondamentale dell’uomo e non come un optional acquistabile sulla base del reddito.