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Aldo Corgiat, ex sindaco di Settimo Torinese, promotore del comitato |
La petizione chiede di sospendere l’asta pubblica per la vendita dell’Ospedale, di garantire continuità e rilancio dei servizi dell’Ospedale Civico e di salvaguardare i lavoratori.
Riportiamo di seguito il testo dell'intervista rilasciata nei giorni scorsi da Aldo Corgiat al settimanale settimese "La Voce".
La Voce, 28 aprile 2023
Sei partito senza aspettare gli esiti del tavolo istituzionale.
In realtà non è così. Dopo l’assemblea del 25 marzo, promossa in collaborazione dalla lista civica Insieme per Settimo e Articolo Uno, durante la quale abbiamo avanzato la proposta di una azione unitaria di tutte le forze politiche e sociali a difesa dell’Ospedale Civico di Settimo, abbiamo avuto una serie di incontri con esponenti sia della maggioranza che dell’opposizione, delle forze sociali e delle organizzazioni sindacali più rappresentative dei lavoratori di quella struttura.
A quale scopo ?
La nostra proposta è sempre stata chiara. Chiedere l’immediata sospensione dell’asta, che per altro contiene anche errori procedurali, e l’indizione di una gara pubblica per individuare la migliore proposta di rilancio dell’Ospedale Civico.
Quindi non siete contrari alla privatizzazione.
Secondo me il Comune e la Regione hanno sbagliato a interrompere l’esperienza della sperimentazione con un modello di gestione in partnership pubblico e privato sociale.
Tuttavia occorre guardare avanti e prendere atto che, anche per la l’arrendevolezza dell’attuale amministrazione comunale, la Regione governata dal Centro Destra ha imposto il modello di gestione privata.
Noi diciamo che l’asta non è il modo adatto per garantire i servizi sanitari indispensabili per i cittadini di questo territorio e quindi proponiamo una gara pubblica fondata sul miglior progetto e non solo sui soldi.
Ma secondo te il valore di 50 milioni messo a base d’asta è realistico ?
Non so dove l’abbiano preso. La perizia indicava in 24 – 25 milioni il più probabile valore di mercato. L’asta non garantisce nessuno. I lavoratori in primo luogo che si troveranno privi del posto di lavoro poiché non è prevista nessuna clausola di riassorbimento. Ma neppure il Comune di Settimo che si troverebbe privato dei servizi sanitari pubblici essenziali che avevano trovato posto presso l’ospedale.
Non voglio andare troppo sul tecnico ma il codice degli appalti offre la possibilità di mettere a gara concessioni di servizi a operatori privati indicando però precise garanzie sulla qualità dei servizi e che consentono di introdurre precisi obblighi di riassorbimento dei lavoratori e anche dei contratti di lavoro da applicare.
A parole tutti i politici dicono di voler difendere i servizi, pensi che non sia così ?
A parlare lasciamo siano i fatti, perché altrimenti mi dite che sono polemico. Nel 2002 l’ASL metteva a disposizione, per 50 anni, il diritto di superficie di un terreno di sua proprietà. Il Comune di Settimo investiva quasi 3 milioni di Euro tramite la propria azienda partecipata. La Regione Piemonte garantiva con fideiussione circa 29 milioni di mutuo. Nel 2011 la cooperativa Frassati si accollava interamente, anche per i soci pubblici, la ricapitalizzazione della società.
Evidentemente questi soggetti credevano al progetto ed erano disposti ad investire risorse per garantire ai cittadini di Settimo e Comuni limitrofi, totalmente privi di posti letto sanitari, i servizi di riabilitazione e continuità assistenziale.
Oggi non si capisce invece perché questa disponibilità sia stata ritirata e tutti provino a fare cassa. L’ASL si aspetta di ottenere 8 milioni di Euro dalla vendita, la Regione ha l’obiettivo di scaricarsi le garanzie finanziarie concesse allora...
E il Comune di Settimo?
Francamente non lo so.
Tornando al Comitato cosa pensate di fare?
Intanto, in una settimana siamo già attorno alle mille firme raccolte in calce alla petizione che richiede ai Soci pubblici di sospendere l’asta. Nei prossimi giorni inizieremo a mettere i banchetti per proseguire la raccolta.
Chiederemo l’audizione alla Commissione Sanità del Consiglio Regionale e anche al Consiglio Comunale. Abbiamo già dato la nostra adesione alla manifestazione regionale che si terrà a Torino il 27 maggio con gli ordini professionali e le organizzazioni sindacali per la difesa della sanità pubblica.
Parallelamente nei prossimi giorni prepareremo un esposto tecnico a supporto della richiesta di sospensione dell’asta in corso.
La battaglia sarà probabilmente lunga e per questa ragione non capisco davvero l’Amministrazione Comunale e i consiglieri del PD e della Lega (ma anche di altri partiti) che si ostinano a curare gli interessi di partito (o presunti tali) anziché aderire ad una battaglia unitaria dell’intera comunità settimese.
Le porte tuttavia resteranno aperte.
Ma con l’amministrazione vi siete incontrati.
Non credo di svelare un segreto nel dirti che domenica 2 aprile abbiamo incontrato la Sindaca accompagnata dal Consigliere Salvi.
L’impegno che si erano assunti andava nella direzione di approfondire la nostra proposta per la costituzione di un comitato unitario. Non abbiamo avuto altri riscontri se non quello di un goffo tentativo del PD e delle altre liste di maggioranza di nascondere le proprie responsabilità in questa triste vicenda e della volontà espressa dalla presidenza del Consiglio ma su suggerimento di esponenti dell’amministrazione e del PD di non invitarci al tavolo istituzionale. Con rammarico per l’ennesima occasione sprecata, ne abbiamo preso atto.